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La realtà virtuale: L’industria del porno ha scoperto come guadagnare ancora di più!

I tuoi occhi si aprono: ti trovi davanti a una donna magnifica. Vestita solamente con una lingerie di pizzo rosso. Ti fa l’occhiolino con aria maliziosa e poi avanza lentamente verso di te… 

Il tuo desiderio aumenta, hai l’acquolina in bocca e ti senti al settimo cielo. Ora, però, ricomponiti, questa donna non è reale. Infatti è un’attrice che è stata filmata in un video a 360°, in maniera tale che potrai completamente immergerti nel video notando a malapena la differenza con la realtà. Il metodo è piuttosto semplice e ovunque ti troverai potrai dare il buongiorno alla signora in pizzo. Basta utilizzare il tuo casco a realtà virtuale, lasciarti andare e immergerti nelle tue fantasie sessuali più segrete!

Affinché la realtà virtuale possa diventare un’attività redditizia, Oculus Rift – come le altre società – conta molto sull’industria del porno e sugli sviluppatori di videogiochi e programmi sportivi. Questi tre settori sono, secondo Oculus Rift, destinati a giocare un ruolo estremamente importante nello sviluppo della realtà virtuale in quanto attirano gli amanti delle nuove tecnologie e cercano di attirare anche i più scettici.

Le cifre legate all’industria del porno

Si stima che nel 2025 i video per adulti in realtà virtuale avranno già generato circa un miliardo di dollari. L’industria del porno si trova quindi al terzo posto – per ordine di ricavi – dopo i videogiochi (1,4 miliardi di dollari) e lo sport (1,23 miliardi di dollari). Alcuni indicatori, inoltre, ci fanno pensare che nel giro di qualche anno l’industria pornografica possa conquistare il secondo posto! Secondo gli analisti della banca di investimento Piper Jaffray, la realtà virtuale è LA nuova innovazione destinata a rivoluzionare la “mega tecnologia” (vedi articolo). L’analista Gene Munster paragona la realtà virtuale alla diffusione del cellulare di 15 anni fa!

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Secondo Gene Munster e Piper Jaffray, il legame fra realtà virtuale e film per adulti sarà vantaggioso per tutti! Inoltre le vendite di caschi a realtà virtuale, dei film e degli abbonamenti permetteranno alle industrie porno di trovare una nuova risorsa economica.

La realtà virtuale potrebbe rivoluzionare un’industria che è rimasta in stagnazione per numerosi anni

Gene Munster

L’industria del porno accetta la scommessa: le nuove tecnologie sono destinate ad attirare più consumatori, pronti a pagare per usufruirne. La situazione necessita nuovi investimenti: i ricavi legati ai video e ai siti pornografici stanno rallentando (un tasso annuale dello 0,3% a 3,3 miliardi di dollari nel corso di cinque anni fino al 2015). Per IBISWorld Market Research la stagnazione può essere spiegata dal download illegale dei film e dalla comparsa di numerosi siti gratuiti, come PornHub. 

L’investimento su questa nuova tecnologia è enorme e tutti i settori dedicati all’intrattenimento stanno lavorando per conquistare fette di mercato. Jeremy Bailenson, direttore e fondatore del centro di sperimentazione dell’Università di Stanford dedicato alla realtà virtuale (Virtual Lab dell’interazione umana) ha dichiarato: “i giganti della tecnologia sono tutti in competizione per lanciare sul mercato i migliori prodotti ed essere i primi a equipaggiare le vostre sale“.

Ora che la tecnologia lo permette, i creatori di contenuto esplorano tutte le piste e le nuove possibilità sia nel campo dell’intrattenimento che dello sport. Samsung Electronics, a gennaio 2015, ha annunciato una nuova partnership con la NBA per filmare i retroscena e le azioni dal vivo, per permettere al grande pubblico di vedere una partita come se si fosse in prima fila! Samsung si è accordata con David Alpert, il produttore di “Walking Dead“, per sviluppare un contenuto più accattivante sulla sua piattaforma di video in streaming Milk. Facebook, ancora prima, ha lanciato Story Studio, diretto da una squadra di ex dirigenti della Pixar e ha cominciato con un breve cartone che è stato nominato al Festival del Film (U.S.A).

La società Oculus VR, filiale di Facebook, è all’origine del casco a realtà virtuale Oculus Rift, ma Mark Zuckerberg non si vanta dicendo che la realtà virtuale rende i video porno più realisti. Ciononostante i più grandi realizzatori di porno francesi e mondiali hanno già cominciato ad adottare questa nuova tecnologia!

I costi di produzione di un film a realtà virtuale sono sicuramente molto maggiori rispetto a quelli di un film tradizionale in due dimensioni, ormai chiunque può farne uno anche con il proprio cellulare. Questo significa che la quota degli abbonati potrebbe superare ogni previsione in quanto non sono in molti a disporre del budget e dei materiali necessari per girare un film a 360° mantenendo alta la qualità del suono e delle immagini!

VirtualRealPorn, da gennaio 2014, è una società produttrice di film porno a realtà virtuale. VirtualRealPorn realizza i suoi ricavi grazie ad una serie di abbonamenti:

  • 15 giorni di prova a 5,95 euro,
  • Un mese a 15, 95 €
  • 3 mesi a 29,95 €
  • 1 anno a 89,95 €

Se il sesso a realtà virtuale riesce a conquistare il pubblico, allora le aziende porno potranno accrescere in modo significativo i loro ricavi. Tuttavia sarà necessario mantenere costante un sistema di abbonamento e di paywall in quanto i costi delle riprese saranno necessariamente molto più elevati. Il consumatore, infine, dovrà anche investire in anticipo su un casco a realtà virtuale e le industrie sperano che ciò non frenerà l’entusiasmo.

La volontà di conquistare il mercato ha incoraggiato VirtualRealPorn – una delle più importanti industrie del porno –  a costruire delle videocamere personalizzate, per avere dei migliori video stereoscopici a 360°. Linda Wells, la portavoce di VirtualRealPorn, ha dichiarato: “Quando si utilizza la realtà virtuale bisogna ripensare a molte cose, fra cui la posizione degli attori e delle attrici, la distanza delle videocamere, le pose…”.

GoPro Inc. è diventata la prima impresa a cercare di rendere accessibile le capacità di produzione della realtà virtuale attraverso la telecamera a 360° quando, a maggio, il marchio ha annunciato un supporto a forma di cubo. Questo supporto può contenere fino a sei telecamere e il film può essere ricostruito unendo tutti i segmenti video a 360°. Per questo si può utilizzare la tecnologia di Kolor, una società di produzione acquistata da GoPro a fine aprile 2015.

Ciò che separa i video prodotti tramite realtà virtuale da quelli tradizionali e che rende la sua produzione più difficile consiste nel fatto che la realtà virtuale è così potente e immersiva da ingannare le persone e da far pensare di essere realmente nel mondo virtuale. Anche in questo caso l’industria del porno si è portata avanti e ha lanciato, in collaborazione con i produttori di sextoys, dei giochi (ovviamente sessuali) collegati digitalmente. Probabilmente avete già sentito parlare di teledildonica o di cyberdildonics, l’ideale per sincronizzare i video virtuali con i movimenti fisici dei vostri giocattolini.

Possiamo assistere a un interesse crescente del pubblico a proposito del legame tra sextoys e porno”

Eddy Olivares, Lovense

Tra i principali produttori di questo business dobbiamo citare Lovense, che sviluppa giocattoli sessuali interattivi dal 2010 e che ha recentemente investito nella realtà virtuale attraverso un partenariato con VirtualRealPorn. I sextoys di Lovense si possono trovare a meno di cento dollari e si possono sincronizzare con l’azione che scorre sul vostro schermo in tempo reale. I film sono già programmati con gli sviluppatori dei software per la sincronizzazione fra le scene e i sextoys. Il principio è lo stesso dei sottotitoli, che sono programmati affinché il testo arrivi senza ritardo rispetto alle parole pronunciate dai personaggi.

Lovense ha dichiarato di aver già rifiutato, nel passato, delle offerte per sviluppare sextoys connessi, ma con l’arrivo  del porno a realtà virtuale – e con la vasta gamma di possibilità che quest’ultima offre – la realtà dei fatti è cambiata! Secondo la stessa Lovense, la domanda iniziale di sextoys connessi con i film a realtà virtuale era così alta da non permettere alla società di soddisfare tutte le richieste. Oggi questo marchio ha ormai creato una linea di sextoys interamente dedicata agli amanti dei film porno a realtà virtuale.

“Ad essere onesti, siamo davvero sorpresi della richiesta che abbiamo incontrato” – ha dichiarato Eddy Olivares, direttore del marketing presso Lovense – “Abbiamo riscontrato un interesse crescente dei consumatori riguardo la possibilità di connettere sextoys con film porno. Il mercato è molto vivace e c’è una bella torta da dividere, visti i numerosi acquirenti”.

Nonostante il predominio della pornografia, anche i grandi colossi di internet preferiscono non parlar di questo soggetto tabù. Youtube, Google, Facebook e i grandi centri per scaricare le app (store) legati ad Android e a IOS lo bandiscono totalmente e si spingono al punto di proibirlo. Ciononostante la pornografia continua a proliferare. Delle app sono state disponibili per molto tempo sfruttando altri store e i video possono essere consultati a partire dai più grandi browser come Chrome (che appartiene a Google)

Juniper Research ha recentemente annunciato questa enorme cifra: 136 miliardi di video classificati come xxx sono stati guardati nel 2015. Se si dà retta agli indicatori, questa cifra raggiungerà i 193 miliardi nel 2020. Mediamente si stima che, quest’anno, ogni possessore di uno smartphone guardi 348 video a carattere pornografico. La crescita maggiore è attesa negli Stati Uniti d’America, dove il numero di video visti nel 2020 dovrebbe aumentare del 55%!

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I principali marchi che utilizzano la realtà virtuale sono pronti ad accogliere tutti questi spettatori. Qualche tempo fa, Palmer Luckey – fondatore di Oculus – ha fatto capire, durante una conferenza, che i film e le scene porno non saranno proibiti dalla tecnologia Oculus. Ha anche sottolineato che Oculus Rift è una piattaforma aperta, per ogni tipo di contenuto. Da quando Facebook ha comprato Oculus, però, non c’è nessuna tolleranza riguardo alle nudità.Quindi è probabile che le applicazioni esplicite saranno interdette sullo store ufficiale di Oculus. Tuttavia ci sarà sempre la possibilità di accedere a queste app attraverso altri mezzi!

Ma poiché le industrie stanno investendo più denaro nella realtà virtuale, i militanti affermano che lo fanno a detrimento degli artisti.

Ciò mostra che l’industria pornografica se ne frega degli essere umani. La sola cosa che le importa è il guadagno.

Cameron Adams

Ecco ciò che ha dichiarato Cameron Adams, un’anziana attrice che era meglio conosciuta con lo pseudonimo di Cameron Bay (e che ha fatto parecchio scalpore quando si è saputo, nel 2013, della sua sieropositività). Dopo questa storia, è diventata una fervente militante dell’associazione, a scopo non lucrativo, AntiPornography.org, che denuncia i danni causati dall’industria pornografica.

“Se le imprese pornografiche hanno il budget necessario per investire sulle nuove tecnologie, allora dovrebbero farlo”, così ha dichiarato Cameron Adams (Cameron Bay). Quest’ultima ha anche aggiunto che parte del denaro guadagnato dovrebbe essere reinvestito sia nella cura degli attori del settore che contraggono delle malattie sessualmente trasmissibili, sia nel finanziamento di una campagna di prevenzione per l’utilizzo dei preservativi durante il montaggio dei film porno. Secondo l’anziana pornostar è vergognoso che ciò non sia stato ancora fatto. Soprattutto poiché si conoscono le cifre importanti che sono state investite sulla realtà virtuale e le videocamere a 360°”.

Altri hanno addirittura paura che la tecnologia sia così ben fatta da causare dei problemi di salute mentale e fisica a causa dell’abuso del sesso a realtà aumentata e dei sextoys connessi (teledildonica). Secondo gli psicologi, questa paura è comprensibile, ma priva di fondamenti scientifici. Le stesse paure erano alimentate dai videogiochi. Oggi sappiamo che non rendono pazzi, al contrario!

In compenso, gli psicologi che hanno provato l’esperienza della realtà virtuale si sono sorpresi di provare sensazioni così intense e sostengono che “attraverso l’uso frequente e regolare, alcune persone possono essere più eccitate dal sesso virtuale che da una relazione sessuale tipica della vita di tutti i giorni”. Secondo la terapista Alyssa Friedman-Yan alcuni pazienti la consultano per una vera e propria dipendenza causata dai film porno offerti da internet!

Come l’alcol, il caffè, la cioccolata, le sensazioni estreme e tutte le cose che si amano particolarmente, il porno può essere nocivo se lo si utilizza in maniera eccessiva!

Per esempio, Nicole Prause, insegnante all’UCLA, ha studiato i comportamenti e i desideri sessuali e sostiene che questa nuova tecnologia può anche essere ben utilizzata a fini terapeutici. Ecco alcuni esempi fatti proprio da Nicole Prause durante un’intervista.

Possiamo pensare, in conclusione, alle parole veritiere di Michael Aaron: “l’industria del porno è sempre stata all’avanguardia nell’utilizzo delle nuove tecnologie”. Credo che la pornografia – a realtà virtuale oppure in due dimensioni – sia come tutte le altre cose che danno godimento: può avere anche alcuni inconvenienti.

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